mercoledì 25 febbraio 2015

Perché il Bordeaux non è solo un colore

Questa sera ad Asti si parla di Bordeaux, dopo una introduzione generale a cura dell'enologo Mario Redoglia, inizia la degustazione di vini condotta sapientemente dal giovanissimo Gianpiero Gerbi

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Bordeaux punto di riferimento mondiale per i vini rossi, con tanta tradizione alle spalle: la classificazione dei vini risale al 1855 con pochi aggiustamenti in seguito. Le nostre Doc e Docg giungono con più di cento anni di ritardo.
I vitigni impiegati nel taglio bordolese sono i più versatili

Cabernet Sauvignon  25%
Cabernet Franc 10%
Merlot 50%

a completare Petit Verdot  e Malbec
Tutto questo ventaglio viene miscelato nel taglio bordolese ed il dosaggio avviene in base all'obiettivo, al microclima, al terreno.

La macchina organizzativa alle spalle è potente: il bordeaux deve piacere per forza, se non piace non è un problema del vino, ma del consumatore che non riesce a capirlo.

Primo Vino

Haut Marbuzet 2010 Cru bourgeois di Saint Estèphe


Haut Marbuzet


50% Cabernet Sauvignon
40% Merlot
10% Cabernet Franc
La caratteristica di questo vino è tanto Merlot ed uso di botti nuove
il colore è intenso, cupo al centro del bicchiere
l'olfatto è potente, note boisé, cuoio, spezie, pepe
in bocca si ha sensazione tannica non agressiva, fine.
Buona persistenza

Secondo Vino

Chateau de Fieuzal 2010 Gran cru Pessac Léognac


Chateau de Fieuzal


Siamo nel territorio delle Graves
Cabernet Sauvignon 60%
Merlot 33%
Cabernet Franc 4,5%
Petit Verdot 2,5

colore intenso e cupo, impenetrabile
al naso mostra giovinezza e difficoltà  ad uscire dal bicchiere
note speziate, fruttate mora ribes con ricordi vegetali ma non esplosivo
Vino a forte caratterizzazione Cabernet, con tannini fitti ma non graffianti
si nota una maggiore sensazione di calore e tanto estratto
non equilibratissimo, si ricerca la polposità a scapito dell'equilibio.

Terzo Vino

Chateau du Tertre 2010 5ème cru classé Margaux


Chateau du Tertre


Margaux comune di Arsac

Colore cupo ed impenetrabile, unghia sul rubino spento
Naso moderno con note empireumatiche in evidenza, con cacao, pellame, note fruttate e vegetali
ingresso in bocca pimpante con una sensazione di maggiore spigolosità, rispecchia in pieno il naso
Tante sensazioni ed equilibrio perfetto. Grande vino


Quarto Vino

Chateau d'Armailhac 2010 5ème cru classé Pauillac


Chateau d'Armailhac


Pauillac – terreni di fronte al famoso Mouton-Rothschild e di proprietà degli stessi Rothschild

colore sempre cupo
al naso non è molto generoso ha un profilo monocorde con note legnose e fruttate
in bocca si sente il tannino asciutto, è molto classico con meno corpo e struttura dei precedenti
persistente


Quinto Vino

Chateau Talbot 2010 4ème cru classé Saint Julien

Chateau Talbot


bel colore meno cupo dei precedenti
emergono al naso sensazioni di frutta matura, more quasi marmellatoso, poi note legnose, empireumatiche.
In bocca grande corpo, vino materico con tannino fitto ed armonioso
Persistentissimo, praticamente macchia la bocca di gusto.

Conclusione: ottima batteria di vini anche se non nelle mie corde con netta preferenza per il terzo con un punteggio che può superare i 90 punti seguono il quinto ed il quarto (ben sopra 85) ed un po' distanti i primi due.
Appassionato ed appassionante il conduttore della degustazione

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