domenica 25 ottobre 2015

Kimchi: alternativa "hot"allo yogurt

Sono andato all'Expo a Milano ed ho imparato qualcosa.


Il padiglione coreano colpisce per il bianco abbagliante dell'esterno, anche dentro predomina il total white minimalista  abbinato alla tecnologia.
Hostess coreana e carina
Il tema dominante  su cui ruota tutta la narrazione del percorso è il Kimchi : alimento base della dieta coreana che si basa sulla  FERMENTAZIONE LATTICA , una fermentazione batterica che dona  un gusto gradevole ed un buon grado di digeribilità e di conservabilità degli alimenti.Gli agenti sono i lattobacilli, in grado di trasformare gli zuccheri in acido lattico in un ambiente privo di ossigeno (trasformazione anaerobica). Questi tipo di trasformazione avviene anche nella nostra muscolatura, quando eseguiamo uno sforzo che supera le disponibilità di ossigeno del nostro muscolo.

Per fare un Kimchi ci vuole un onggi (giara di terracotta)

Tanti onggi illuminati


Non sto a dilungarmi, ma pare che i lattobacilli siano dei probiotici, che tradotto in italiano vuol dire che fanno benissimo - Anche lo Yogurt ed il Kefir  hanno i lattobacilli e fanno bene, il problema è che non mi piacciono per cui PROVIAMO IL KIMCHI.

per un grande kimchi un grande onggi



Che bella vigna! Santo Stefano a Neive

Vedi la vigna e capisci il vino - Neive Albesani  Santo Stefano


Albesani vista da Gallina - Santo Stefano sono le vigne dalla mezzeria a sinistra


Santo Stefano fa parte della collina di Albesani di Neive , ma è sempre stato considerato au crù assestante, tanto da meritare la menzione vigna per  la posizione, con esposizione a Sud , per l'altitudine tra i 200 e 250 m.s.l,  per il suolo costituito da marne calcaree ,  che  nell'insieme creano un ambiente ideale per il nebbiolo.
Inoltre c'è anche il fatto che Bruno Giacosa, ha sempre acquistato le uve di Santo Stefano dalla famiglia Stupino, considerandola la miglior vigna di Neive.

Il vigneto appartiene alla famiglia Stupino dal 1964 acquistata assieme al Castello di Neive dal padre di Italo Stupino, Giacomo e dallo zio, il primo era interessato alle vigne , il secondo grande  appassionato di mobili antichi al Castello. La vigna era in parte incolta, ma il come molte vigne famose, era il primo posto dove a neve si scioglieva in primavera. Il reimpianto è stato fatto agli inizi degli anni 70 con inesti  praticati direttamente in vigna con le varietà lampia, in maggioranza,  e rosè . Gli aggiornamenti e i reimpianti in vigna recenti, vengono fatti con cloni selezionati in collaborazione con l'Università di Torino.
Oggi il vigneto è formato da 6.69 ha - a Nebbiolo , 1,58 ha - a Barbera e una piccola porzione di 0,32 - a Riesling.


Menzione Vigna Santo Stefano Albesani Neive



per una mappa dettagliata consultare la mappa delle Menzioni Geografiche Aggiutive

Abbiamo fatto un giretto a Neive dopo  aver  partecipato mercoledì 21 Ottobre alle  presso la sala botti della Cantina Araldica Castelvero in via Roma 2 a Castel Boglione, al  seminario  “ Mondo vitivinicolo e mondo Universitario – Una simbiosi dai risultati eccellenti tra passato, presente e futuro.” organizzato da Araldica Eventi

Relatori :


  • Vincenzo Gerbi – Professore Ordinario - Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) Torino
  • Italo Stupino – Proprietario delle Cantine del Castello di Neive

  • Silvia Guidoni - Professore Associato - Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) Torino
  • Claudio Roggero - Enologo delle Cantine del Castello di Neive
  • Luigi Bertini -  docente, enologo e direttore di Araldica Distribuzione

Conferenza interessantissima e piacevole, con aperitivo offerto  dai padroni di casa  e dal Castello di Neive -  A seguire cena al Cascinone con degustazione dei seguenti vini del Castello di Neive

Aperitivo in Cantina

Metodo Classico Pinot Nero da vigne in frazione Gallina

Gallina di Neive - a destra vigneti del Castello di Neive
Langhe Arneis Montebertotto

Montebertotto e Messoirano (Serracapelli)
vigneto sperimentale per la selezione clonale del vitigno arneis

 

Barbaresco Santo Stefano 2012 - pluripremiato con Tre Bicchieri di Slowine, Cinque Grappoli di Bibenda e punteggi sui 95 di recensori americani.
Ora senza arrivare ai 95 punti che mi sembrano esagerati, beviamo un ottimo Barbaresco, giocando con i numeri direi 88, bel colore, ottimo dal punto di vista olfattivo con note mentolate in evidenza, mentre in bocca lo trovo un po' troppo caldo, tannino ancora acerbo, bottiglia con ampi margini di miglioramento

Langhe Rosso Albarossa

Neive con foschia - sotto ip paese la sottozona Marcorino


Castello di Neive Passito

Messoirano (Serracapelli) da Serragrilli