domenica 24 maggio 2015

Nizza è Barbera 2015

Festa della Barbera a Nizza al Foro Boario

Nizza è Barbera - L'ingresso

Nizza è Barbera - Retro
Nizza  è Barbera  - dentro
Grande folla alla degustazione di sabato, con un pubblico di giovani in prevalenza.

Il livello qualitativo è mediamente alto, ecco alcuni assaggi.

La Gironda di Galandrino, bella cantina con una bella batteria di Barbere. La Lippa, La Gena, Le Nicchie - nessun appunto ma un consiglio: Da bere!

La Gironda

Cascina Christiana - Lato destro del Belbo - regione San Michele - due barbere, Reiss , barbera base con un bel naso fruttato,ed una bella beva, più strutturata La Mota, il barbera superiore dell'azienda

Cascina Christiana

La Barbatella - La Vigna dell'Angelo è un Nizza di cui ho già detto un gran bene, la Barbera acciaiosa è un classico.
La Barbatella
Paolo Avezza, da Canelli ma con vigne di Barbera in Nizza, lato sinistro Belbo in Valle San Giovanni. Ormai una sicurezza, La Muda è un Nizza con molti riconascimenti, Da visitare la cantina a Canelli su di una bella collina.

Paolo Avezza - la moglie

Avezza oltre ad avere una bellissima cascina(da visitare) e produzione tipica canellese: Alta Langa e Moscato, presenta due ottime barbere, da sottolineare la Muda il Barbera Superiore Nizza.


Cascina Lana -  La Cirimela, barbera pulito, gran compagno del pasto di tutti i giorni, ed un bel Nizza

Cascina Lana - Nino è altrove

Bussia Soprana - Monforte d'Alba - non poteva mancare per confrontarsi un Barbera d'Alba

Bussia Soprana - Silvano Casiraghi
Scagliola - Calosso (AT) - una bella barbera vivace, ed il Sansi  Barbera Superiore da un grande vigneto

Scagliola
Serra Domenico - Agliano(AT) - Simpatia e passione e un 2104 appena messo in bottiglia ancora un po acerbo ma ideale per una bagna cauda,

Serra Domenico - Agliano
L'Arbiola - Cantina ed Agriturismo a San Marzano Oliveto(AT)
L'Arbiola


Vino ospite il Moscato d'Asti - NON PERVENUTO

Piccolo banco con poche bottiglie, i ricchi canellesi si sono sforzati o forse non era un vino adatto per una simile manifestazione, aspettiamo dall'organizzazione qualcosa di più corposo per il prossimo anno (memorabile l'anno con la presenza dell'enoteca del Barolo)






La Barbera va bene con tutto - 1

Un piemontese lo sa, un astigiano a maggior ragione, ma ha fatto bene la prima sommelier d'Italia Laura Pesce, in occasione della degustazione" I cru del Barbera" , ricordare le parole di Tullio Mussa (Maître à penser della gastronomia nicese) : "Sta nen tan lì: la Barbera la va ben con tut" (Non stare tanto lì: la Barbera va bene con tutto).

La Gironda di Galandrino ed Amaro della Casa



Abbiamo preso spunto, da queste parole per ritrovarci all'Osteria Terzo Tempo di Nizza Monferrato, bella atmosfera ed ottima cucina, con cantina "barberizzata", per verificare ciò che già sapevamo ovvero:

La Barbera va bene con tutto



Ecco le prime bottiglie di Barbera  assaggiate:

Olim Bauda -  La Villa:  solo acciaio,bel colore, bel naso, bella acidità, precisa, la barbera che ti aspetti

Roberto Ferraris  -  Nobbio: bottiglia consigliata dall'oste, da vigna antica e si sente, tanto estratto, colore impenetrabile sul granato , gran naso, intrigante in bocca, sapida e lunga





Olim Bauda - La Villa ,  Roberto Ferraris  - Nobbio e Tiziana


La Gironda - La Lippa: Barbera quotidiana di grande bevibilità
La Gironda - La Gena:  Marcia in più, senza togliere nulla alla precedente, la miglior posizione del vigneto, sul Bricco di Nizza, probabilmente fa la differenza.

La Lippa e La Gena  - retro etichetta

giovedì 21 maggio 2015

Nizza è Barbera: I Cru del Barbera d'Asti

Bella serata a Nizza Monferrato con la degustazione de:
 I Cru del Barbera d'Asti - una vigna, un vino.

Pronti per la partenza
 La serata sarà condotta dai sommelier Pier Ottavio Daniele e Giancarlo Nebiolo con la partecipazione di Jonathan Gebser di Slow Wine. Iniziativa dell'assessorato all'Agricoltura del Comune di Nizza Monferrato in collaborazione con Enoteca Regionale di Nizza e Astesana Strada del Vino.


Panoramica con bottiglie e conduttori serata 

Primo vino - Vigna dell'Angelo - La Barbatella -  Barbera Superiore Nizza 2011

Simone proprietario della Barbatella racconta e "Tiziana ed Ca du Rè" assaggia
La vigna dell'Angelo nel bicchiere con panino e salame cotto
Apertura con il botto, colore rubino splendido, vino profumatissimo con fiori e frutti che aleggiano nell'aria ed infine una bella nota di caramello. Bella acidità(tipica di Nizza, riva sinistra Belbo) da una vigna di 50 anni 3500 bottiglie. Persistente, intenso  ma non pesante, vino gastronomico.

La Barbatella - Vigna dell'Angelo

Secondo vino - La Crena Vietti 2011 - Barbera d'Asti Superiore Nizza

La Crena  - Vietti

La Crena Vietti retro
La Cantina di Castiglione Faletto propone un anche una importante Barbera D'Asti  Superiore Nizza dai suoi vigneti di Agliano. Bella barbera con bei tannini che strizza l'occhio al mercato internazionale, non a caso recensita da WineSpectator.

Terzo vino - La Court - Michele Chiarlo 2011 Barbera Superiore Nizza

Barbera d'Asti Superiore Nizza
Le vigne dove nasce questo vino sono una meraviglia, ed il vino di conseguenza non può essere che buono, aggiungiamo la serietà e la tradizione della Cantina Michele Chiarlo e la Barbera è pronta, classica, tradizionale, una BARBERA

Pier Ottavio Daniele intervista Michele Chiarlo


La  Court - La cascina

il dolce profilo delle colline de "La Court" di Castelnuovo Calcea

Quarto vino Sansi - Selezione Scagliola 2010-Barbera d'Asti Superiore

Sansi - Scagliola

Potente, dal colore impenetrabile, Bel naso di frutti rossi e spezie, in bocca potente e spesso, un vino da masticare, un ottimo fine pasto.

Quinto vino - La Generala - Bersano  2010 - Barbera d'Asti Superiore Nizza

Generala - Bersano
Dai vigneti di Castelnuovo Calcea, la cantina Bersano propone un ottimo Barbera
Classico sotto tutti i punti di vista

Sesto vino - La Bogliona Scarpa - 2008 Barbera d'Asti Superiore

La Bogliona - Scarpa

Bel colore, ma al naso è un po' chiuso, meglio in bocca con una bella acidità  che lo sostiene
Il fotografo, si perde la bottiglia con il più bell'habillage della serata, rimedio con un 2007 direttamente dalla mia cantina, che per inciso è una spanna sopra al 2008.


Conclusione: Tutte bottiglie da avere in cantina!


venerdì 15 maggio 2015

Il Montepulciano d'Abruzzo

Il Montepulciano d'Abruzzo

Onav Asti degustazione guidata da Mario Redoglia

Vitigno vigoroso e versatile, con maturazione in epoca avanzata, è il 4° vitigno più coltivato in Italia, in Abruzzo rappresenta il 50% della superficie vitata.
La coltivazione avviene in terreni collinari, argillosi con clima caldo ed asciutto, patisce peronospora ed oidio – Le regioni di elezione sono Abruzzo, Marche ed Umbria con aziende di solito ben accorpate. La coltivazione avviene con la tipica pergola abruzzese che in modo particolare negli anni 60/80 garantiva una produzione di 200 q/ha,  con vini di bassa gradazione, basso prezzo che venivano venduti in tutta Italia, anche come barbera, a causa delle leggi permissive del periodo. Oggi la pergola tradizionale non è abbandonata ma affiancata al sistema a guyot, si tende a ridurre la produzione, per avere vini interessantissimi.
Le caratteristiche principali dei vini sono
tanta sostanza colorante(violaceo)
Tannini elevati, anche se “selvatici”
Da sottolineare anche la produzione di rosati, che avviene con la vinificazione in cerasuolo, ovvero il metodo del salasso.


Vini in degustazione



 1) Cantine Salvatore. Biberus 2010 -  13,5 – vigneti ad Ururi 300msl  - sitema guyot 4000 ceppi/ha Macerazione 15 giorni in acciaio
Colore molto inteso, tende al mattone.
Profumi puliti, frutta cotta , leggermente erbaceo, pietra focaia e spezie
In bocca, acidità contenuta, dolcezza gradevole e tannini amari e sgarbati



Cantine Salvatore - Biberus





2) Citra vini Quis 2011  (consorzio di cantine sociali) – 13,5 affinamento in barrique

Colore rubino intenso
Al naso chiuso, frutti rossi
In bocca, acidità piacevole, si sente il dolce dell'alcol, molto ricco,e si sentono bene frutti rossi in via retro olfattiva.

Citra Vini - Quis



3)Cantina Zaccagnini - San Clemente 2011 - Terre di Casauria Riserva 14,5°
Prima 18 mesi in barrique, poi 12 mesi di acciaio e sei mesi in bottiglia.
Colore intenso
Note di fico, frutti maturi, cacao e grande personalità
Riempie la bocca, corposo, molto persistenze, i tannini non sono ancora domati e vino molto potente

Zaccagnini - San Clemente


4)Praesidium Montepulciano d'Abruzzo riserva

24 mesi in botte di rovere, 24 mesi di acciaio, 6 mesi in bottiglia
colore dell'inchiostro
molle al naso, in bocca è spesso e polveroso
tanta potenza poca eleganza, ma vino del territorio


5) Moroder Dorico Conero Riserva DOCG 2010
30 mesi di barrique
Colore intenso rosso violaceo, bella tonalità
al naso frutta cotta, ciliegia, cannella, il legno è poco percepibile
In bocca è equilibrato, in bocca buona acidità, tannini discreti
corrispondenza perfetta vista - naso - bocca.

Moroder - Dorico



Moroder - Dorico - retro


6)Claudio Cipressi - Macchianera Molise Rosso Dop 15°
con 15% di Tintilia del Molise - 18 mesi in barrique, 6 mesi in bottiglia

Cipressi - Macchianera


Colore non vivo, e poca vivacità olfattiva, caratteristica che ho trovato in molti vini biologici

sabato 9 maggio 2015

Nizza è Barbera:Premio Tullio Mussa a Graziana Baldizzone

Nizza Monferrato 8 maggio 2015

Piercarlo Albertazzi, fiduciario Slowfood ed ideatore del premio Tullio Mussa consegna la targa  del premio 2015 a Graziana Baldizzone, titolare con il marito Nino della cantina "Cascina Lana", alle porte di Nizza Monferrato

Piercarlo Albertazzi con Graziana Baldizzone, consegna il premio la figlia di Tullio Mussa

lunedì 4 maggio 2015

Il Porto raccontato da Pier Stefano Berta

Serata organizzata dall'Onav ad Asti e condotta da Pier Stefano Berta


Quando si parla di questo tipo di vini speciali ed in particolare ai vini liquorosi fortificati con alcol di cui fanno parte anche i Marsala, gli Sherry, i Madera , occorre sottolineare il concetto di tipicità ovvero:


  • Territorio –  La zona viticola dell’Alto Douro (Alto Douro Vinhateiro) il 14 dicembre 2001 è stata dichiarata dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità” nella categoria dei paesaggi culturali. È la quinta zona viticola entrata a far parte di questo Patrimonio dopo le regioni della Valle della Loira e di Saint Èmilion (Francia), Cinque Terre (Italia) e Wachau (Austria) ed ora siamo arrivati anche noi del Monferrato.  L'alto Douro, zona di produzione, inizia a 70 km da Porto,  rilevante è il fiume Duero che nasce in Spagna, 897 km di lunghezza,un bel fiumetto .


tratto da winewitandwisdom


Il territorio è suddiviso in:
1. BAIXO CORGO. È la parta bassa del Rio Corgo, affluente del Douro con la cittadina di Peso da Régua al centro. È una zona molto umida e piovosa, (media di 900 mm anno) e le uve sono destinate alla produzione dei  non prestigiosi porto base Ruby e Tawny .

2.CIMA CORGO - parte mediana della valle molto vocata per la viticoltura  atorno alla cittàdina di Pinhao , con  viti piantate su pendii molto inclinati e ben esposti. (200 mm piogge anno) Qui ci sono le più prestigiose Quintas ed i migliori Porto LBV e Vintage provengono da questa zona.

3.DOURO  SUPERIOR –  Al confine con la Spagna è la zona più pianeggiante con grande potenzialità di meccanizzazione ed anticamente era molto difficoltoso raggiungerla via fiume per le rapide di Cachão da Valeira.  Il clima è molto caldo e la zona arida.





  • Società :  nel 1703 con il trattato di Mathuen i commercianti inglesi, rimasti privi del vino francese, si stabiliscono in Portogallo  ed il 100% del porto prende il via per l' Inghilterra segue un crollo vendite nel 1750-55 a causa di accuse reciproche di  truffe alimentari, (esempio colorazione con bacche sambuco). La rinascita avviene con il Marchese di Pombal che definisce il territorio ed il metodo di produzione  del Porto edrelativo organismo di tutela (vieta la pianta di sambuco in zona) Il Porto è cosìla prima zona vitivinicola delimitata dai palombinos, cippi che delimitano l'area di produzione .

  • Metodo produzione . È prodotto esclusivamente con uve provenienti dei vigneti della regione del Douro in Portogallo .I VITIGNI DEL PORTO. Dopo secoli di dominio sul mare con commerci in ogni parte del mondo, venne un lungo periodo di decadenza che costrinse il Portogallo a chiudersi in un  lungo isolamento che  campo viticolo non consentì l’introduzione di vitigni di altre nazioni e i viticoltori continuarono  a coltivare  vitigni locali ed a produrre secondo i loro metodi tradizionali. Generalmente i vitigni più usati non superano le 15 varietà, ma il disciplinare ne autorizza  48, i migliori vitigni  a bacca rossa per il Porto sono:  Touriga Nacional(il vitigno più pregiato), Touriga Francesa(20%), Tinta Barroca(10%), Tinta Cão, Tinta Roriz (tempranillo) e a bacca bianca: Còdega, Gouveio, Malvasia Fina, Viosinho, Rabicato .  La vendemmia è un evento e si trasforma in una festa popolare. La Pigiatura, pisa, è un rito d’altri tempi. Le uve vengono trasportate nella “quinta” versate in grandi vasche di cemento chiamate lagares, e pigiate con i piedi, da squadre di uomini e ragazzi, operazione tradizionale fondamentale perché consente l’estrazione dalle bucce di ingenti quantità di materia colorante, evitando la rottura dei vinaccioli. Inoltre la macerazione delle bucce con il succo estrae in modo soffice ed efficace anche le sostanze aromatiche. Pur usando anche tecniche moderne alcune marche prestigiose hanno preferito aggiornare la tradizione con ill 'lagar robotizzato, ovvero una bassa e quadrata vasca di acciaio inossidabile attrezzata con pistoni, all'interno del quale le uve sono sottoposte ad una pigiatura meccanica, in cui movimenti sono il dolce replicare l'azione del piede umano. (Dow's usa questa tecnica) dopo la pigiatura  segue la  fermentazione in acciaio cui segue  mutizzazione con   acquavite a 77°100 - 110 l x 440 di mosto con gradazione finale tra varia tra i 19 e 22 gradi la differenza la   fa l'invecchiamento – Fino al 1986 vigeva l’obbligo dell’invecchiamento nelle cantine di   Vila Nova de Gaia ,il trasporto avveniva per via d’acqua in barche larghe e basse chiamate   barcos rabelos, lungo il fiume Douro. Oggi le Quintas,  fanno invecchiare il Porto nelle proprie cantine e sulle etichette compare il nome della Quinta dove è stato prodotto ed invecchiato il vino 

I Vini di Porto possono essere classificati in base al tipo di invecchiamento
due grandi categorie

  • invecchiamento in ambiente riduttivo(bottiglia o damigiana)
  • invecchiamento in ambiente ossidativo(botti grandi o piccole)



incrociando con il tipo di taglio (vintage o più vendemmie) otteniamo la seguente classificazione

vini di singola annata – affinamento in bottiglia 

  • Vintage  2 anni di invecchiamento ( il più pregiato)
  • LBV  4 anni di invecchiamento non filtrati
  • Bottled Matured 6 anni invecchiamento
  • Single quinta vintage nelle annate meno favorevoli quando non si fa il vintage

vini di singola annata – affinamento in legno

  •  Colheita , imbottigliato dopo 7 anni 

taglio più annate – affinamento in bottiglia 

  • Crusted dopo 2 anni- imbottigliato senza filtrazione con sedimento 
  • Ruby dopo 2 anni di acciaio o cemento
  • Ruby reserva dopo 3 anni

taglio più annate – affinamento in legno

  • Tawny 2 anni
  • Tawny reserva  6 anni
  • Tawny 10, 20, 30, 40 in base all'invecchiamento

I Porto  bianchi si classificano in base alla dolcezza
esiste anche il rosato.

Degustazione guidata dall'enologo Marco Redoglia

Da oltre due secoli il nome  Dow viene associato ai migliori Porto, la Casa vinicola è di proprietà  della famiglia Symington che ha ereditato dalle precedenti famiglie Silva e Dow.

A sorpresa il Dow's Porto Vintage 2011 è il miglior vino dell'anno per la rivista americana Wine Spectator con un punteggio di 99!

Con curiosità assaggiamo quanto proposto

1. Dow's 10 anni maturato in quercia

Dow's 10 years Old Tawny Port - fronte

Dow's 10 years Old Tawny Port - retro
Bella tonalità ambrata, si fa notare al naso per la pungenza  dell'alcol , quindi un bel bouquet di fiori gialli, vaniglia, miele frutta secca.
In bocca è caldo, corrispondenza del naso con la bocca , il residuo dolce copre la trama dei tannini
Ancora giovane

2. Dow's 20 anni

Dow's 20 years Old Tawny Port - fronte


Dow's 20 years Old Tawny Port - retro

Tonalità ambrata più marcata rispetto al precedente, al naso prevalgono i profumi di frutta secca, è più dolce, più potente, tannico e grasso

3. Dow's Vintage 1998





Dow's Vintage 1998  Port - fronte


Dow's Vintage 1998  Port - retro
Cambia la scena, colore intenso, rosso spiazzante ed affascinante, è "più vino".
al naso profumo di marasca, frutta sotto spirito ed un bel barattolo di spezie.
in bocca si sente la vinosità, la trama dei tannini, ha corpo ed è di un gran piacere gustativo.


4. Dow's Vintage 1991

Dow's Vintage 1991  Port - fronte


Dow's Vintage 1991  Port - retro
Colore più scarico del precedente e meno affascinante, si sente una nota vegetale sia al naso che in bocca, molto fruttato e caldo in bocca. Annata meno intrigante