lunedì 25 dicembre 2017

Italian ravioli unplugged

Tradizione vuole che per le feste natalizie in tavola ci siano i ravioli, ogni famiglia ha la sua ricetta, nessuna è la migliore, sono tutte così buone e le differenze sono in piccoli particolari che caratterizzano il piatto

Per terminare in bellezza l'annus horribilis  MMXVII proponiamo la performance

Italian Ravioli Unplugged

Totally  handmade italian ravioli

Ravioli o agnolotti? in teoria il raviolo è la specie e l'agnolotto il genere ma non essendo integralisti ognuno li chiama come vuole, a casa mia si fanno le raviole


Fase prima - il ripieno

tutto pronto - si parte


ci vuole tempo, si parte un giorno prima con 
  • Arrosto di maiale
  • Stufato di bue con salsiccia  di maiale
  • scarola al vapore ripassata al burro 
a cui si aggiungono
  • uova
  • salsiccia cruda
  • Parmigiano Reggiano 24-36 mesi - gratuggiato
Stufato - Collo di bue e salsiccia di maiale
Si usa una parte della carne e tutta la salsiccia - il resto della carne sminuzzata nel sugo servirà per condire le raviole

Arrosto di maiale

il maiale va tutto nel ripieno

Iniziamo
Scarola al burro  sminuzzata
la vecchia mezzaluna fa bene il suo mestiere

Salsiccia - prima
Un segreto è il scegliere la giusta speziatura  della salsiccia che caratterizzerà tutto il ripieno

Salsiccia dopo
Giannina all'opera

Si procede tritando con la mezzaluna il tutto -  vale anche usare il tritacarne a manovella

Stufato dopo il trattamento con la mezzaluna
tocca all'arrosto
ora  aggiungiamo il resto, salsiccia(togliere il budello) uova e parmigiano

Parmigiano a volontà
m
uova intere qb - 

Se è il caso aggiustare di sale, normalmente il parmigiano ben stagionato basta

Olio di gomito
Far riposare il ripieno per una notte(se lo merita)

il riposo del ripeno
Fase seconda -  la sfoglia
Il giorno dopo........si fa la sfoglia ed ogni famiglia ha la sua ricetta 
in casa  noi usiamo per i ravioli una sfoglia con poche uova


Fase terza  - nascono le raviole

ed ecco che nascono i ravioli

Giannina fa le raviole
 
Molto irregolari

il ripieno vuole una copertina calda


colpo di karate


Non resta che aspettare Santo Stefano il giorno designato per la raviolata.


Italian Ravioli Unplugged (extended version)

Tiziana fa la sfoglia
Unplugged Industrial Casalingo handmade Ravioli

mani in pasta



1 di20


La versione di Sottomuraglia


martedì 19 dicembre 2017

Il Professore e la Barbera di Franco Roero

Allievo a sua insaputa

Punto fermo della critica gastronomica dell'Oltregiogo e non solo, è il noto gourmant " il Cantoniere", Socio fondatore di "Stincology" e grande assaggiatore di stinchi

Stincology



e di cipolle ripiene.

Il Cantoniere e la famosa Cipolla ripiena di Bamberga



Ora da nuovi documenti in nostro possesso, possiamo  azzardare le origini di tanta conoscenza enogastronomica, collegando il nostro, come possibile allievo (a sua insaputa) del ben più noto Professore, il compianto Giovanni Rebora.

Tutto nasce da un biglietto di auguri allegato ad cesto natalizio



Biglietto "segnato "da un ottimo Ciuscolo


Si accende una lampadina: un salto in cantina ed ecco la bottiglia di Barbera "il Professore" messa a riposo in attesa del tempo giusto.

Un approfondimento si rivela necessario.

 Il Professore è Giovanni Rebora, professore per acclamazione e professore sul serio, tanti amici sono passati per i suoi corsi, sempre con un ottimo ricordo. 

Leggendo la Biografia del Professore in un suo articolo, ecco il dato rilevante:

" I miei nonni andavano in campagna in una in una frazione di Bosio, così ho conosciuto Gavi e i suoi dintorni, si andava per funghi fin sulle pendici del Tobbio."

Il Cantoniere a spasso nell'Oltregiogo Bosiese


Sicuramente il germoglio enogastronomico del Cantoniere, ha origini in quella terra  che dal rio Ardana e Cornareto, si incunea come un dito nel ventre molle della Liguria seguendo il Gorzente,  fino allo Stura di Ovada che, ancora bambino, segna i confini di Bosio con la vecchia madre Liguria 

.... e poi da Bosio si vede il mare!

chissà quante volte si saranno incontrati, mi immagino pure il Professore infastidito dal rumore della moto di quell'impertinente ragazzino. che imperversava tra il Brisco ed il Tobbio disturbando i cercatori di funghi.


Per capire il Professore ecco una bella video intervista nei "granai della memoria"


Dopo aver approfondito le indagini sul Professore(ho appena ordinato un suo libro: La civiltà della
forchetta)


ordinato ed arrivato


eccoci alla barbera, vino amato dal Professore (per chi ha visto il video sopra).

L'inizio

"Fu Lorenzo Tablino ad accompagnarci, nel tardo autunno, alla cantina di Franco Roero, sulle colline di Montegrosso d'Asti, qualche anno prima.........Lorenzo Tablino, gia' enologo a Fontanafredda, ci aveva promesso una barbera "come una volta", e come al solito aveva ragione!
Da allora mio padre lo fece diventare il suo vino da pasto, talvolta divertendosi anche ad imbottigliarlo nella sua cantina" 


dove c'è tutta la storia con le informazioni sul dove reperire la Barbera del Professore

  


Finalmente la Barbera del Professore ancora intonsa


ecco le informazioni necessarie

Con la coscienza a posto sul Professore non resta che andare alla fonte: La Cantina di Franco Roero.


Sotto Natale è un piacere andare per cantine, forse i vignaioli sono un po' indaffarati, ma la temperatura è perfetta per un corroborante assaggio e poi che bellezza mettere i cartoni nel baule senza fatica, pensando già la bottiglia in tavola per le feste con un bel bollito fumante.

Detto fatto: si parte, posti non lontani e basta una mezza giornata.

Sosta di ordinanza al Bar Cocchi  di Asti (ah il vermouth!)  e poi arrivano le colline. 

Costigliole d'Asti si raggiunge in un attimo, il punto di arrivo alla frazione Zucchetto,è più Costigliole che Montegrosso  che sta sulla collina di fronte; si segue la strada  per il Boglietto ed ecco a sinistra una stradina con indicazioni Montegrosso.

Il bricco Lu

 All'inizio la strada è la stessa del Bricco Lu , alla Madonnina le strade si dividono, poca strada ed ecco strada Zucchetto e la Cantina di Franco Roero, bel posto siamo a 250 m, di fronte ci sono Montegrosso ed Agliano

Panorama dalla Cantina Franco Roero

Prima di arrivare, cerchiamo un contatto telefonico, c'è solo la Signora che anche se impegnata, ci accoglie con cortesia, raccontando i vini prima dell'assaggio.

Peccato, manca la barbera base, esaurita.
Tralasciando il bianco, iniziamo con la sorella gemella della Barbera del Professore, il Carbunè che prende il nome da un vigneto sotto casa( le vigne sono sotto la cantina)

Carbuné
siamo a 250m slm

Carbune - info
Solo acciaio, colore perfetto, rubino brillante, sento già la freschezza prima dell'assaggio e tanta frutta che sale al naso, non si resiste, si deve bere ed in bocca è barbera barbera, i 15 gradi non si sentono e scorre in gola come un lambrusco.

Ai Suma, come direbbe Giacomo Bologna, anche se noi siamo naviganti di piccolo cabotaggio e cerchiamo una barbera per  la tavola di tutti i giorni,  di casa nostra.

Roba da campagnoli, un salto in cantina e si sale con la buta  stupa e pronta

Tris di Barbere

Gli assaggi a seguire sono delle Barbere maritate con il legno

213 - Ge Bolzaneto


La "213" prende il nome da una particella catastale, anche se a me e molti amici ricorda  la terribile Ge Bolzaneto di un tempo, solo legno grande e ne risulta un vino austero, un bere filosofico con un pensiero rivolto a quello che c'è in tavola e non deve essere cibo di tutti i giorni ma con il finale"di penna o di pelo"

Franco Roero 213



Sichei, in  dialetto piemontese Zucchetto, ovvero il nome della collina, passa parte del suo tempo in tonneau , botte da 500 L e si sente subito al naso.

Barbera Superiore Sichei


 Mi ricorda una "madamin" formosa e profumata che esce dall'androne di un palazzo di Corso Principe Oddone.  la segui con lo sguardo e vedi le calze nere velate con riga posteriore ed il ticchettio dei tacchi a spillo che  si smorza, coperto dal rumore dei treni che passano. La lascio ancora un po in cantina, la madamin può solo migliorare.

ammennicolo con tecnicismi

Bottiglia 6168 di 8000 - quasi finite






domenica 3 dicembre 2017

il bevitore patafisico

Ovvero : La Patafisica del Bevitore

Anni Prepatafisici
AcdB - non c'entra ma è un bel posto



Boris Vian, patafisico, Presidente della Sottocommissione delle soluzioni immaginarie del dipartimento delle armonie presso il collegio patafisico, bevitore e pure fumatore e  morto giovane.


note a cura del Cellerofante della
Sezione PatafisicA (dormiente) Alessandrina non oltre - ma al di qua dell'Orba e prima dello Stanavasso.


Testo di je bois

Je bois systématiquement
Pour oublier les amis de ma femme

Je bois systématiquement
Pour oublier tous mes emmerdements

Je bois n'importe quel jaja
Pourvu qu'il fasse ses douze degrés cinq

Je bois la pire des vinasses
C'est dégueulasse mais ça fait passer l'temps
La vie est-elle tell'ment marrante
La vie est-elle tell'ment vivante
Je pose ces deux questions
La vie vaut-elle d'être vécue
L'amour vaut-il qu'on soit cocu
Je pose ces deux questions
Auxquelles personne ne répond... et

Je bois
Systématiquement
Pour oublier le prochain jour du terme
Je bois
Systématiquement
Pour oublier que je n'ai plus vingt ans

Je bois
Dès que j'ai des loisirs
Pour être saoul, pour ne plus voir ma gueule
Je bois
Sans y prendre plaisir
Pour pas me dire qu'il faudrait en finir...

Tutta l'arte del bere


Cosa fa un bevitore patafisico?
Beve
Cosa beve?
pure acqua ma preferisce altro
ma per sapere ciò che è buono
bisogna conoscere il non buono

Discernimento alcolico
il giudizio sulla qualità delle cose, che porta a separare quelle buone da quelle cattive

IpB -> lo strumento essenziale per il discernimento

Il Bevitore Patafisico attuariale beve  e annusa Vermouth

Vermouth - in Alessandria Palazzo Monferrato
Vermouth rossi tutti buoni

tutti rossi

Vermouth bianchi tutti buoni

Bianchi


poco discernimento







  

sabato 18 novembre 2017

Zubr e l'erba sacra

Girovagando per cantine, eccoci per caso nel wine shop di casa Gancia a Canelli e senza saperlo mi ritrovo nel paradiso della Vodka, accolto da una elegantissima (ma freddolosa) hostess

Da qualche anno infatti il marchio canellese è di proprietà di Roustam Tariko il fondatore della Russia Standard  che con la sua vodka che si riallaccia con una figura mitica nostri ricordi di scuola, Dmitry Mendeleev con la sua tavola colorata e ben in evidenza nell'ora di chimica.

Cercavo un Asti Metodo Classico (preso, sono rari i produttori) ed ho aggiunto al carrello la più classica delle Vodke (polacche) la Zubrowka (nel portfolio del Tycoon russo c'è anche la Cedc  produttore e distributore polacco di alcolici ) la famosa Wodka del Bisonte, sempre vista ma mai
provata.
Zubrowka - la vodka del bisonte

"Il bisonte europeo (żubr in polacco) è il più grande e più antico animale terrestre rimasto in Europa. Un esemplare adulto può arrivare a pesare anche 1000 kg. Diversamente dal bisonte americano, il bisonte europeo vive soltanto nelle foreste. In passato questo animale fu cacciato fino alla totale scomparsa in natura, ma in seguito esemplari allevati sono stati reintrodotti: il posto più famoso, dove questi animali vivono in libertà, è la Foresta di Białowieża in Polonia e Bielorussia. La Polonia è uno dei paesi che ha maggiormente contribuito al salvataggio di questo maestoso animale: nel 1952 sono stati liberati i primi esemplari salvati, recuperati dai ZOO. Oggi la popolazione dei bisonti in Polonia è di circa 1100 esemplari. Più della metà vive nella Foresta di Białowieża; il resto dei bisonti si possono ammirare nei speciali parchi, come quello di Pszczyna."
Fonte: ente nazionale polacco per il turismo

Bison Grass


L'origine del nome è dunque chiara , ma il tocco in più è dato dal filo d'erba che attraversa la bottiglia



"l'erba sacra " ovvero la Hierochloe odorata (sacra erba profumata) detta anche Gliceria e Sweetgrass ,si tratta di una poacea molto rara che emana un’irresistibile fragranza di vaniglia, mandorle e cocco. I bisonti ne sono ghiotti e da quest’erba viene estratta, l’essenza che da colore e profumi al distillato di segale.

Zubrowka, è quindi una vodka aromatizzata, al naso è una sorpresa, ricorda i paesi dell'est, ricordi di MarienBad, storie di spie, lusso, decadenza, scivola via in bocca ed i ricordi rimangono con grande persistenza in bocca.

Grande acquisto a piccolo prezzo - 15 Euro in cantina

Il filo d'erba all'interno della bottiglia non ha valenza aromatica ma è testimonianza di autenticità
Filo d'erba sacra


Abbinamento: fumo!!! (erba chiama erba)

Il richiamo al fumo viene anche dagli indiani delle Grandi Pianure, terra di bisonti, che ponevano la Sweetgrass (la chioma di Madre Terra) tra le "Four Sacred Medicine con salvia, cedro ed in primis tabacco, la prima medicina data dal Creatore - l'erba sacra era usata nella miscela per la preparazione della sacra pipa e nei fumenti della capanna sudatoria.

lunedì 3 luglio 2017

De Popone Rubianensis

De Popone rubianensis


Tutte le citazioni sono tratte da questo libercolo
 
Quando mangiare un bel popone


cosa bere con il popone


abbinamento moderno
Abbinamento moderno col Popone Rubianensis


Vermouth Casa Martelletti


come si mangia il popone




Chi può o deve mangiare il popone



ed ecco l'unico produttore accreditato del "Popone Rubianensis"

"L'orto di Cesca" Località Rubiano - Fontanile (Asti)

Coltivazione accurata

Popone  per il principe "ed Ca du Re"


Popone liscio della regina con fiorellino